Il continente europeo vide il suo processo di industrializzazione frenato da limiti sociali e istituzionali che o non erano presenti, o erano presenti in maniera minore, in Inghilterra (il “benchmark” dei paesi in via di sviluppo). Infatti, sia il reddito sia la ricchezza erano distribuiti in modo più ineguale. A ciò si aggiungeva il fatto che le società continentali erano caratterizzate da profonde lacerazioni orizzontali, e così, poiché era di conseguenza disincentivato il consumo emulativo, i prodotti standardizzati si vedevano preclusa una fetta di mercato.
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Già De Gasperi, uno dei padri dell'Europa, rifletteva sulla possibilità di moneta unica europea, vista come tappa di un cammino verso un'unificazione (ben più che economica) del continente. Tuttavia, dalla scomparsa dello statista italiano all' unione monetaria, passarono alcuni decenni.
Nel processo di transizione all'euro, possiamo evidenziare tre fasi salienti: la creazione del sistema monetario europeo (SME), il passaggio da questo all'Unione economica monetaria (UEM), e la conseguente introduzione effettiva della moneta unica.
Il 5 maggio 1818, in una città della Prussia, Treviri, nasce Karl Marx. Suo padre è un avvocato ebreo convertito alla religione protestante.
Marx non è affatto uno studente modello e, nella sua esperienza universitaria, cambia diverse sedi (Bonn, Berlino e Jena). È proprio negli anni dell'università che Karl subisce il fascino della sinistra hegeliana, in particolare di Ludwig Feuerbach e Bruno Bauer. Inizialmente aspira a lavorare come docente universitario di filosofia; tuttavia quando gli si presenta l'occasione di fare il giornalista accetta: a partire dal 1842 diviene direttore della Rehinische Zeitung. Dopo solo un anno la rivista liberale viene chiusa dalle autorità e Marx decide di emigrare in Francia.
Tra le questioni economiche più dibattute fra il XII e il XVI secolo, vi fu quella riguardante l'usura, affrontata sopratutto in un'ottica cristiana. Di tale tema si occupò anche il maggior filosofo e teologo dell'epoca tardo-medioevale: Tommaso d'Aquino. Egli insegnò nei maggiori centri culturali europei e, tra il 1265 e il 1273, scrisse la sua opera più celebre, la Summa Theologiae. Nel suo capolavoro, Tommaso attuò una originale sintesi tra insegnamento cristiano e filosofia aristotelica.
Il Cancelliere dello Scacchiere Gladstone, a metà del XIX secolo, fece visita a Michael Faraday nel suo laboratorio. Il celebre scienziato, noto sopratutto per i suoi studi sull'elettricità e sul magnetismo, si vide posta dal Ministro delle Finanze la classica domanda: “Interessante, ma qual è il suo uso pratico?”. La risposta fu molto intelligente: “Al momento non saprei, sir, ma è assai probabile che in futuro ci metterete una tassa sopra!”. Questo è l'aneddoto riportato da Rolf-Dieter Heuer, direttore del Cern di Ginevra, nel suo interessante articolo pubblicato sul Corriere della Sera. Il senso del racconto è quello di ricordarci il valore della ricerca che, seppur possa sembrare inconcludente agli inizi, nel lungo termine può condurre a risultati pratici straordinari.
De Gasperi dovette guidare l'Italia in uno dei momenti più critici non solo per il paese, ma anche per il mondo intero. Il globo era ormai diviso in due blocchi a causa della guerra fredda. Nel 1948 alcuni paesi europei (Gran Bretagna, Francia, Belgio, Lussemburgo e Olanda) cercavano di dare vita ad un'alleanza difensiva, la cosiddetta Unione Occidentale. L'Italia era stata invitata ad aderire, ma De Gasperi declinò l'offerta, motivando il rifiuto con la mancanza di un'assemblea parlamentare che potesse prendere una tale decisione; la Costituente era infatti stata sciolta e si sarebbero dovute tenere nuove votazioni per eleggere il parlamento. Tuttavia nella scelta dello statista italiano pesarono anche altre motivazioni: le sinistre avrebbero potuto accusare l'Unione Occidentale di essere una sorta di “alleanza fascista”, poi c'erano forti posizioni neutraliste all'interno della DC stessa; infine conosceva il risentimento dell'opinione pubblica nei confronti dei paesi che erano considerati i principali responsabili delle durissime condizioni di pace inflitte all'Italia, ovvero Francia e Gran Bretagna.
Il 5 giugno del 1883 nasce a Cambridge John Maynard Keynes. La passione per lo studio è una caratteristica di famiglia: il padre è John Neville Keynes, esperto di logica ed economia politica; la madre è tra le prime donne laureatesi all'Università di Cambridge.
Il percorso educativo di Maynard è quello tipico della borghesia d'oltremanica: scuole secondarie a Eton, l'università al King's College di Cambridge (dove studia “matematica e lettere classiche”, un'interfacoltà). Esperienza particolare è l'affiliazione alla società segreta degli “Apostoli”, il cui scopo è “la ricerca della verità”.
In Inghilterra, tra la fine del XVII e la metà del XVIII secolo, il prezzo del filato ebbe un incremento notevole. Questo effetto dipese dalle circostanze che si vennero a creare in seguito all'espansione della produzione tessile. Innanzitutto bisogna ricordare che in quel tempo l'industria era ancora a domicilio; in un sistema siffatto il lavoratore detiene i materiali dell'imprenditore, e li trasforma quando meglio crede, in casa sua senza alcuna forma di sorveglianza. Il tessitore o artigiano domestico era padrone del suo tempo, poteva cominciare e terminare il lavoro a sua totale discrezione. Questo sistema poteva esasperare una questione che si presenta in ogni tipo di organizzazione industriale: il conflitto tra datori di lavoro e lavoratori.
Già nel XIII secolo le botteghe artigiane, in molte zone dell’Inghilterra, avevano perso la propria indipendenza. Si generò, come conseguenza dello sviluppo del mercato, una subalternità del produttore all’intermediario. Gli artigiani, infatti, si trovarono legati inevitabilmente al mercante che, oltre a procurare la materia prima, vendeva il prodotto finito sul mercato. Solo il mercante era in grado di rispondere a determinate esigenze: l’oscillazione della domanda, chiedendo modifiche per del prodotto per meglio intercettare il gusto dei consumatori, assumendo all’occorrenza più lavoratori, procurando la strumentazione adeguata ad aspiranti artigiani.
Il signoraggio(1), che pure caratterizza i nostri moderni sistemi bancari, affonda le sue radici molto lontano, nell'Europa del Medioevo. Ogni popolano poteva infatti recarsi con un pezzo d'oro o con un metallo prezioso alla Zecca e farlo coniare, trasformandolo in moneta (a Firenze, per esempio, l'attività della Zecca iniziò probabilmente nella prima metà del XIII sec. quando, nel 1237, per la prima volta fu emesso il fiorino grosso d'argento).
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December 2015
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