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Per combattere il totalitarismo non si rinuncia alla libertà: parola di Ludwig von Mises
Ludwig von Mises (Leopoli 1881 - New York 1973) fu un economista di origini austriache poi naturalizzato statunitense.
A partire dal 1913 insegnò presso l’Università di Vienna e, dal 1934, presso nell'Istituto superiore di studi internazionali di Ginevra. Nel 1945 ottenne una cattedra anche all’Università di New York. È considerato uno dei più importanti esponenti del neoliberalismo... |
Luigi Sturzo e il progresso economico
Luigi Sturzo, fu un importante sacerdote e uomo politico italiano (Caltagirone 1871 - Roma 1959). Egli era convito dell'importanza dell'impegno politico dei cattolici. Nel 1919 fondò il PPI (Partito Popolare Italiano), il "genitore" della futura Democrazia Cristiana. Don Sturzo fu un convinto antifascista, sempre fedele all'ideale democratito e sostenitore delle libertà sociali. Criticò fortemente l'impostazione statalista dell'economica, presente anche nella sinistra DC...
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Euro debole ed Export: l'analisi di Umberto Marengo
ATTUALITÀ - Le esportazioni continuano a essere il motore pulsante dell’economia italiana. Mentre il PIL fatica a crescere più di qualche zero-virgola, negli ultimi quattro anni l’export italiano è cresciuto di oltre il 10%. A luglio 2015 il Made in Italy aveva raggiunto quota +5,5% rispetto all’anno precedente. Se il trend fosse confermato, l’export potrebbe raggiungere quota 420 miliardi di Euro entro dicembre. Una cifra che vale quasi un terzo del PIL nazionale e che dimostra ancora una volta quanto la ricchezza italiana sia legata al commercio internazionale...
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Migliora leggermente la produzione industriale
ATTUALITÀ - A settembre 2015 l'indice destagionalizzato della produzione industriale è aumentato dello 0,2% rispetto ad agosto. Nella media del trimestre luglio-settembre 2015 la produzione è cresciuta dello 0,4% nei confronti del secondo trimestre.
Corretto per gli effetti di calendario, a settembre 2015 l'indice è aumentato in termini tendenziali dell'1,7% (i giorni lavorativi sono stati 22 come a settembre 2014). Nella media dei primi nove mesi dell'anno la produzione è aumentata dello 0,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente...
Corretto per gli effetti di calendario, a settembre 2015 l'indice è aumentato in termini tendenziali dell'1,7% (i giorni lavorativi sono stati 22 come a settembre 2014). Nella media dei primi nove mesi dell'anno la produzione è aumentata dello 0,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente...
"La disoccupazione è un consumo senza corrispettivo di produzione": il pensiero economico di La Pira
Giorgio La Pira (Pozzallo, 9 gennaio 1904 – Firenze, 5 novembre 1977) ha sempre ritenuto la disoccupazione il peggiore dei mali sociali ed economici. Egli era favorevola a una decisa politica di intervento pubblico nell'economia. Tale posizione era condivisa dalla corrente democristiana dei dossettiani, di cui La Pira faceva parte. Per questa ragione essi si contrapposero duramente alla politica di Alcide De Gasperi, il quale valorizzava anche il ruolo dell'iniziativa privata, e cercava una sintesi efficace tra intervento statale e libero mercato, senza rinunciare al principio della giustizia sociale...
Röpke e la missione dell'economista
Wilhelm Röpke (Schwarmstedt, Hannover, 1899 - Ginevra 1966) è stato un importante economista tedesco, tra i principali sviluppatori dell' "economia sociale di mercato". Tale citazione è tratta dall'opera "Etica e mercato. Pensieri liberali.". Egli aveva chiara in mente quale dovesse essere la missione dell'economista, e la frase prosegue così...
L'usura secondo Catone
Marco Porcio Catone (234-149 a. C.) è stato un uomo politico, militare e un importante scrittore di Roma antica. Questa ciazione è contenuta nel "De Agri Cultura".
Tale opera prosaica, fu scritta con l'intento di indicare l'attività agreste quale più profittevole rispetto al commercio, al prestito e all'usura...
Tale opera prosaica, fu scritta con l'intento di indicare l'attività agreste quale più profittevole rispetto al commercio, al prestito e all'usura...
Luigi Einaudi: un grande italiano
Luigi Einaudi nacque a Carrù (provincia di Cuneo) nel 1874.
Nel 1902 divenne docente in scienza delle finanze presso l’Università di Torino. Importante fu anche la sua esperienza in campo giornalistico: fu collaboratore de La Stampa e del quotidiano milanese Corriere della Sera, nonché direttore della Riforma sociale e, successivamente, della Rivista di storia economica...
Nel 1902 divenne docente in scienza delle finanze presso l’Università di Torino. Importante fu anche la sua esperienza in campo giornalistico: fu collaboratore de La Stampa e del quotidiano milanese Corriere della Sera, nonché direttore della Riforma sociale e, successivamente, della Rivista di storia economica...
Ritratto di Adriano Olivetti
Cè stato un momento - così inizia il video - a metà degli anni '60 del XX secolo, in cui un'azienda italiana ebbe l'occasione di guidare la rivoluzione informatica mondiale, 10 anni prima dei ragazzi della Silicon Valley: Steve Jobs e Bill Gates...
Il pensiero di Marx in mertito agli effetti dell'industria moderna sulla classe operaia
Il 5 maggio 1818, in una città della Prussia, Treviri, nasce Karl Marx. Suo padre è un avvocato ebreo convertito alla religione protestante.
Marx non è affatto uno studente modello e, nella sua esperienza universitaria, cambia diverse sedi (Bonn, Berlino e Jena)...
Marx non è affatto uno studente modello e, nella sua esperienza universitaria, cambia diverse sedi (Bonn, Berlino e Jena)...
Keynes e l'austerità
La citazione di Keynes (per maggiori informazioni su di lui clicca qui) è stata anche riportata da Paul Krugman: "<<Il momento giusto per l'austerità al Tesoro è l'espansione, non la recessione>>: così dichiarò nel 1937 John Maynard Keynes, proprio quando da lì a poco Franklin Delano Roosevelt avrebbe dimostrato la correttezza di questo suo dogma cercando di rimettere in sesto il budget troppo presto e spingendo in una profonda recessione l'economia che fino a quel momento si stava riprendendo con continuità. Tagliare la spesa pubblica in un'economia depressa deprime ancor più l'economia. Per l'austerità si dovrebbe attendere che sia già ben in corso una forte ripresa...
Mattei risponde alle critiche sull'ENI
Molte critiche colpirono la società ENI, accusata di essere una fonte di spreco di denaro pubblico. Enrico Mattei, fondatore del celebre ente pubblico, risponde per le righe, affermando l'utilità dell'ENI per l'economia nazionale e per gli italiani...
L'insegnamento (attualissimo) di Maffeo Pantaleoni
Pantaleoni (Frascati 1857 - Milano 1924) fu un importante economista e uomo politico. Rielaborò le teorie della scuola marginalista austriaca...
John Kenneth Galbraith a proposito di Smith e rivoluzione idustriale
Queste le parole dell'economista canadese (in seguito naturalizzato statunitense) John Kenneth Galbraith, contenute nella sua opera "Storia dell'economia"...
Federico Caffè e la disoccupazione
Federico Caffè fu un indimendicatbile (e dimenticato) economista italiano, tra i maggiori sostenitori delle teorie di Keynes. Nel suo pensiero tra gli elementi principali ci sono la lotta alla disoccupazione, la regolamentazione del mercato e le riforme sociali volte a tutelare le classi meno abbienti...
Concezione di "libero mercato" secondo la Dottrina Sociale
Nel Compendio si aggiunge anche che: "Vi sono buone ragioni per ritenere che, in molte circostanze, « il libero mercato sia lo strumento più efficace per collocare le risorse e rispondere efficacemente ai bisogni ».726 La dottrina sociale della Chiesa apprezza i sicuri vantaggi che i meccanismi del libero mercato offrono, sia per una migliore utilizzazione delle risorse, sia per l'agevolazione dello scambio dei prodotti; questi meccanismi, « soprattutto, pongono al centro la volontà e le preferenze della persona che nel contratto si incontrano con quelle di un'altra...
Il "lunedì nero" del 19 ottobre 1987
Il lunedì del 19 ottobre 1987 sulle borse mondiali si diffuse panico generale. Wall Street registò, in un'unica seduta, un crollo del 22.6% (Hong Kong perse addirittura il 45,8%, l'Australia il 41,8%, la Borsa spagnola il 31% e quella londinese il 26,4%). A Milano registrò un calo di "appena" il 6,41%. Dopo questo crollo fu introdotto il principio della sospensione dei titoli per eccesso di ribasso...
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La riforma tributaria o "riforma Vanoni"
Ezio Vanoni è stato uno dei più importanti Ministri delle Finanze della storia italiana. Egli rivestì tale ruolo per parecchi anni (1948-1954), in particolare duranti i governi De Gasperi. Fondamentale è stata la riforma tributaria da lui ideata...
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Storiaeconomica riprende la sua attività!
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De Gasperi e l'Europa come baluardo della Pace
Quando si pensa ai padri fondatori dell’Europa, i principali personaggi che balzano alla mente sono il tedesco Adenauer, il francese Schuman e l’italiano De Gasperi.
Quest’ultimo, inoltre, aveva già sperimentato l’ essere cittadino di una società multietnica e multiculturale: l’impero asburgico. Nato nel trentino ancora occupato dagli austriaci, la sua prima importante esperienza politica fu l’elezione al Reichsrat di Vienna nel 1911.
Andando oltre la sua storia personale, De Gasperi fu europeista per convinzione e per pragmatismo. L’Europa unita sarebbe stata il baluardo della pace e della democrazia proprio nel continente sul quale si erano abbattute due guerre mondiali nel corso del medesimo secolo...
Quest’ultimo, inoltre, aveva già sperimentato l’ essere cittadino di una società multietnica e multiculturale: l’impero asburgico. Nato nel trentino ancora occupato dagli austriaci, la sua prima importante esperienza politica fu l’elezione al Reichsrat di Vienna nel 1911.
Andando oltre la sua storia personale, De Gasperi fu europeista per convinzione e per pragmatismo. L’Europa unita sarebbe stata il baluardo della pace e della democrazia proprio nel continente sul quale si erano abbattute due guerre mondiali nel corso del medesimo secolo...
Libro "De Gasperi e la questione istituzionale"
De Gasperi ebbe la prima esperienza da capo di governo in uno dei momenti più delicati della storia della nostra Italia: tre il 1945 e il 1946. Dopo la devastazione della seconda guerra mondiale, si dovevano gettare le fondamenta sulle quali sarebbe poi stato ricostruito il nostro paese. A essere messo in discussione era, in primis, l’ordinamento istituzionale: la Monarchia aveva ancora ragion d’essere o era finito il suo tempo? Era giunto il momento di divenire una Repubblica? La discussione tuttavia verteva anche sul metodo con cui una tale decisione andasse fatta, se per elezione di secondo grado, o chiamando direttamente il popolo a esprimersi attraverso un referendum.
Essere presidente del Consiglio in tale periodo per De Gasperi fu una prova estremamente ardua. I rapporti con la Real Casa e con le altre forze della maggioranza non furono facili (in particolar modo con il partito comunista); ma anche all’interno della stessa DC vi erano profonde divergenze in merito alla questione istituzionale. La rotta era piena di incognite e ostacoli, ma il timoniere e gli italiani si dimostrarono all’altezza della situazione.
Per chi volesse approfondire, il libro su “De Gasperi e la questione istituzionale” è ora disponibile (http://www.ibs.it/code/9788868540203/brigatti-gianluca/gasperi-questione-istituzionale.html)
Essere presidente del Consiglio in tale periodo per De Gasperi fu una prova estremamente ardua. I rapporti con la Real Casa e con le altre forze della maggioranza non furono facili (in particolar modo con il partito comunista); ma anche all’interno della stessa DC vi erano profonde divergenze in merito alla questione istituzionale. La rotta era piena di incognite e ostacoli, ma il timoniere e gli italiani si dimostrarono all’altezza della situazione.
Per chi volesse approfondire, il libro su “De Gasperi e la questione istituzionale” è ora disponibile (http://www.ibs.it/code/9788868540203/brigatti-gianluca/gasperi-questione-istituzionale.html)
Conflitto industriale ai tempi di Giolitti
Per tutto l’Ottocento la classe degli imprenditori era stata privilegiata dai governi: grande diffidenza nei confronti delle organizzazioni sindacali, giudicate potenzialmente eversive (soprattutto perché il socialismo era l’ideologia predominante in esse) e in totale contrasto con la visione liberista della classe dirigente. Lo sciopero era addirittura considerato dannoso per l’economia e l’interesse nazionale a prescindere dalle circostanze.
Nel 1889, tuttavia, fu promulgato il cosiddetto codice Zanardelli: in esso non erano previste sanzioni contro lo sciopero (come accadeva già nei paesi più industrializzati). Resistevano però alcune limitazioni alla libertà di riunione che potevano essere applicate in maniera repressiva...
Nel 1889, tuttavia, fu promulgato il cosiddetto codice Zanardelli: in esso non erano previste sanzioni contro lo sciopero (come accadeva già nei paesi più industrializzati). Resistevano però alcune limitazioni alla libertà di riunione che potevano essere applicate in maniera repressiva...
Legge di stabilità e fondi europei
Le risorse complessive per le politiche di sviluppo e coesione (stanziate dal governo e dall’Unione Europea) corrispondo a circa 100 miliardi. Una cifra reboante, a maggior ragione se si pensa che si faticano a trovare coperture molto più basse per interventi di natura fiscale; ma veniamo nel dettaglio: sono risorse che coprono un arco di tempo che va dal 2014 al 2020. Una media di circa 16 miliardi e mezzo per anno.
Il contributo europeo è di 30 miliardi di euro così ripartiti: 7 per le regioni più sviluppate, 1 per le regioni in transizione e 20 per le regioni più in difficoltà.
Nella recente e discussa legge di stabilità il cofinanziamento nazionale verte sul Fondo di Stabilità e Coesione (circa 54 miliardi totali)...
Il contributo europeo è di 30 miliardi di euro così ripartiti: 7 per le regioni più sviluppate, 1 per le regioni in transizione e 20 per le regioni più in difficoltà.
Nella recente e discussa legge di stabilità il cofinanziamento nazionale verte sul Fondo di Stabilità e Coesione (circa 54 miliardi totali)...
Ricordarsi che lo scopo della politica è il <<bene comune>>
Letta ha da poco ottenuto la fiducia, ma verrebbe da chiedersi se sia un fatto duraturo o solo il protrarsi di una situazione di stabilità traballante. Sarebbe bene ricordare ai nostri parlamentari quale è lo scopo autentico del fare politica.
Come diceva Paolo VI essa è "la più alta forma di carità". Perché dovrebbe essere sempre orientata al miglioramento delle condizioni morali e materiali di un popolo, al servizio di tutta la società onesta. Nel suo esercizio, la politica, non dovrebbe essere condizionata da interessi particolari, o peggio ancora da brame di singoli individui, andando così a dannegiare la comunità.
Essa dovrebbe possedere quella lungimiranza e quel desiderio di onesta riforma per poter incanalare tutta la sua forza al fine di tutelare il bene più grande: ovvero, il bene comune...
Come diceva Paolo VI essa è "la più alta forma di carità". Perché dovrebbe essere sempre orientata al miglioramento delle condizioni morali e materiali di un popolo, al servizio di tutta la società onesta. Nel suo esercizio, la politica, non dovrebbe essere condizionata da interessi particolari, o peggio ancora da brame di singoli individui, andando così a dannegiare la comunità.
Essa dovrebbe possedere quella lungimiranza e quel desiderio di onesta riforma per poter incanalare tutta la sua forza al fine di tutelare il bene più grande: ovvero, il bene comune...
Chi era Alfred Marshall?
Marshall nasce il 26 luglio 1842 nella capitale inglese, Londra, in una famiglia piccolo borghese (il padre era un impiegato della Banca d’Inghilterra). Studia alla Merchant Taylor School e poi ottiene una borsa di studio per il prestigioso istituto di Oxford, dove avrebbe dovuto condurre degli studi classici per una carriera ecclesiastica. Tuttavia Alfred si sente più portato per le materie scientifiche e grazie all’aiuto dello zio riesce a ribellarsi alle pressioni familiari e ad entrare presso la facoltà matematica di Cambridge. Ivi si dimostra studente capace e meritevole.
Ultimati gli studi ha inizio per lui una carriera accademica: prima un collaborazione al St. John’s, poi diviene professore di Scienze Morali nello stesso istituto.
Ultimati gli studi ha inizio per lui una carriera accademica: prima un collaborazione al St. John’s, poi diviene professore di Scienze Morali nello stesso istituto.
Imu: Saccomanni fa le sue proposte
Il Ministro dell'economia Saccomanni ha presentato nove proposte su quello che sembra il tema più scottante del governo Letta: la riforma dell'IMU. Infatti il PDL continua a chiedere l'abolizione totale dell'odiata imposta sulla prima casa. Questo però rischierebbe di creare gravi squilibri nelle finanze dello Stato, così Saccomani ha cercato di fare le sue proposte alternative per rendere più equa la tasa che grava sugli immobili.
Tre proposte sono particolarmente interessanti:
-Incremento selettivo della detrazione IMU per abitazione principale in funzione della condizione economica del proprietario, parametrata al reddito dello stesso soggetto
-Incremento della detrazione IMU per l’abitazione principale decrescente in funzione della condizione economica del nucleo familiare, misurata attraverso l’ISEE
-Rimborso dell’IMU sull’abitazione (integrale o parziale) attraverso l’attribuzione di un credito di imposta (o una detrazione) IRPEF...
Tre proposte sono particolarmente interessanti:
-Incremento selettivo della detrazione IMU per abitazione principale in funzione della condizione economica del proprietario, parametrata al reddito dello stesso soggetto
-Incremento della detrazione IMU per l’abitazione principale decrescente in funzione della condizione economica del nucleo familiare, misurata attraverso l’ISEE
-Rimborso dell’IMU sull’abitazione (integrale o parziale) attraverso l’attribuzione di un credito di imposta (o una detrazione) IRPEF...
I Federalist Papers
I Federalist Papers sono una raccolta di 85 articoli scritti per favorire l’approvazione della Costituzione americana. Essi infatti furono scritti negli anni successivi alla guerra d’indipendenza, quando bisognava decidere la rotta che avrebbe determinato il futuro degli stati americani.
Uno dei principali artefici di tale documento fu Alexander Hamilton, uno dei più celebri tra i founding fathers. Egli vedeva come via d’uscita dalla difficile situazione politica, economica e sociale (gravata dai pesanti debiti contratti in periodo di guerra), la creazione di uno stato nazionale - federale - così da poter avere una governance economica di livello superiore (senza dimenticare la conseguente mutualizzazione dei debiti dei singoli stati).
Ecco l’articolo 13: Advantage of the Union in Respect to Economy in Government
"For the Independent Journal. Author: Alexander Hamilton
To the People of the State of New York:
As CONNECTED with the subject of revenue, we may with propriety consider that of economy. The money saved from one object may be usefully applied to another, and there will be so much the less to be drawn from the pockets of the people...
Uno dei principali artefici di tale documento fu Alexander Hamilton, uno dei più celebri tra i founding fathers. Egli vedeva come via d’uscita dalla difficile situazione politica, economica e sociale (gravata dai pesanti debiti contratti in periodo di guerra), la creazione di uno stato nazionale - federale - così da poter avere una governance economica di livello superiore (senza dimenticare la conseguente mutualizzazione dei debiti dei singoli stati).
Ecco l’articolo 13: Advantage of the Union in Respect to Economy in Government
"For the Independent Journal. Author: Alexander Hamilton
To the People of the State of New York:
As CONNECTED with the subject of revenue, we may with propriety consider that of economy. The money saved from one object may be usefully applied to another, and there will be so much the less to be drawn from the pockets of the people...
L'analisi di Sapelli sulla moneta unica europea
Il prof. Giulio Sapelli, docente di storia economica presso l’Università Statale di Milano, critica la moneta unica nella maniera in cui è stata realizzata. La sua analisi parte dai dubbi già espressi da economisti del calibro di Krugman e Stiglitz.
Sapelli sottolinea il fatto che non è mai esistita una moneta senza uno stato, il quale ha tre caratteristiche fondamentali:
1 monopolio della forza
2 potere di imposizione fiscale
3 potere dibattere moneta
L’Europa si trova così ad avere una moneta unica senza che esista un vero e proprio stato europeo. Le critiche di Sapelli, che espone senza peli sulla lingua (come è nella sua natura), sono rivolte sopratutto ai banchieri centrali europei, in particolare all’ex numero uno di Bankitalia. Non si salvano nemmeno certi politici che, nell’opinione di Sapelli, non si sono curati di un fattore importantissimo: lo statuto della BCE, che avrebbe dovuto ricalcare il modello della FED.
Sapelli sottolinea il fatto che non è mai esistita una moneta senza uno stato, il quale ha tre caratteristiche fondamentali:
1 monopolio della forza
2 potere di imposizione fiscale
3 potere dibattere moneta
L’Europa si trova così ad avere una moneta unica senza che esista un vero e proprio stato europeo. Le critiche di Sapelli, che espone senza peli sulla lingua (come è nella sua natura), sono rivolte sopratutto ai banchieri centrali europei, in particolare all’ex numero uno di Bankitalia. Non si salvano nemmeno certi politici che, nell’opinione di Sapelli, non si sono curati di un fattore importantissimo: lo statuto della BCE, che avrebbe dovuto ricalcare il modello della FED.
Louis Renault e André Citroen: due storie a confronto
Louis Renault era figlio di un mercante di stoffe e fabbricante di bottoni. Abbandonò il percorso educativo tipico della borghesia francese per dedicarsi allo studio del disegno industriale nell'istituto professionale di Diderot.
È nella Delaunay-Belleville, un'azienda produttrice di caldaie per macchine a vapore, che ebbe inizio la sua carriera. Successivamente passò al ramo automobilistico: nel 1898 costruì un'autovettura, la prima di Francia a trasmissione diretta.
Nel marzo dell'anno successivo Louis e i suoi fratelli fondarono la Société Renault. L'industria motoristica fu stimolata dalle pericolose gare automobilistiche che andavano diffondendosi; gare alle quali partecipava lo stesso Louis, conquistando notorietà per sé e per il suo marchio.
Nel 1906 ricevette un ordine di 1500 taxi e poté sperimentare la produzione su vasta scala. Nel 1914 l'industria Renault aveva oramai ampliato i suoi stabilimenti e possedeva l'equipaggiamento migliore di tutto il settore automobilistico francese...
È nella Delaunay-Belleville, un'azienda produttrice di caldaie per macchine a vapore, che ebbe inizio la sua carriera. Successivamente passò al ramo automobilistico: nel 1898 costruì un'autovettura, la prima di Francia a trasmissione diretta.
Nel marzo dell'anno successivo Louis e i suoi fratelli fondarono la Société Renault. L'industria motoristica fu stimolata dalle pericolose gare automobilistiche che andavano diffondendosi; gare alle quali partecipava lo stesso Louis, conquistando notorietà per sé e per il suo marchio.
Nel 1906 ricevette un ordine di 1500 taxi e poté sperimentare la produzione su vasta scala. Nel 1914 l'industria Renault aveva oramai ampliato i suoi stabilimenti e possedeva l'equipaggiamento migliore di tutto il settore automobilistico francese...
L'appello di Luigi Sturzo ai liberi e forti, e il programma del PPI (1919)
Ecco il testo del celebre appello di don Sturzo:
"A tutti gli uomini liberi e forti, che in questa grave ora sentono alto il dovere di cooperare ai fini superiori della Patria, senza pregiudizi né preconcetti, facciamo appello perché uniti insieme propugnano nella loro interezza gli ideali di giustizia e libertà. E mentre i rappresentanti delle Nazioni vincitrici si riuniscono per preparare le basi di una pace giusta e durevole, i partiti politici di ogni paese debbono contribuire a rafforzare quelle tendenze e quei principi che varranno ad allontanare ogni pericolo di nuove guerre, a dare un assetto stabile alle Nazioni, ad attuare gli ideali di giustizia sociale e migliorare le condizioni generali, del lavoro, a sviluppare le enrgie spirituali e materiali di tutti i paesi uniti nel vincolo solenne della «Società delle Nazioni»...
"A tutti gli uomini liberi e forti, che in questa grave ora sentono alto il dovere di cooperare ai fini superiori della Patria, senza pregiudizi né preconcetti, facciamo appello perché uniti insieme propugnano nella loro interezza gli ideali di giustizia e libertà. E mentre i rappresentanti delle Nazioni vincitrici si riuniscono per preparare le basi di una pace giusta e durevole, i partiti politici di ogni paese debbono contribuire a rafforzare quelle tendenze e quei principi che varranno ad allontanare ogni pericolo di nuove guerre, a dare un assetto stabile alle Nazioni, ad attuare gli ideali di giustizia sociale e migliorare le condizioni generali, del lavoro, a sviluppare le enrgie spirituali e materiali di tutti i paesi uniti nel vincolo solenne della «Società delle Nazioni»...
Moneta, giusto prezzo ed etica in Ezra Pound
Ezra Loomis Pound (1885-1972), poeta e critico statunitense, colpito dall'indigenza e dall'ingiustizia sociale che vedeva nel mondo, si interessò di varie questioni economiche. Alcune tra le più importanti: il ruolo del denaro, le sue funzionalità e finalità, il prezzo giusto.
Ezra Pound legava indissolubilmente la risoluzione dei problemi economici ad un'etica rivolta alla tutela delle fasce più deboli, in nome di una maggiore giustizia sociale. Una cosa in particolare gli risultava indigesta: l'usura. Proprio per evitare tale fenomeno, bisognava delineare con precisione le dinamiche che riguardavano l'utilizzo del denaro.
Oggi molti concetti presenti nel pensiero del poeta americano sono considerati superati, tuttavia le sue riflessioni rimangono molto interessanti.
Ezra Pound legava indissolubilmente la risoluzione dei problemi economici ad un'etica rivolta alla tutela delle fasce più deboli, in nome di una maggiore giustizia sociale. Una cosa in particolare gli risultava indigesta: l'usura. Proprio per evitare tale fenomeno, bisognava delineare con precisione le dinamiche che riguardavano l'utilizzo del denaro.
Oggi molti concetti presenti nel pensiero del poeta americano sono considerati superati, tuttavia le sue riflessioni rimangono molto interessanti.
Festival economia: l'Europa e le battaglie della sovranità
Quest'anno il festival dell'economia di Trento, che si tiene dal 30 maggio al 2 giugno, titola: Sovranità in conflitto. Le questioni su cui si dovrà dibattere sono di fondamentale importanza, e tutt'altro che di facile soluzione: pensiamo al processo di integrazione che sta investendo l'Europa. Le dinamiche e gli scopi non sono affatto scontati: perché è necessaria un'unione monetaria? Fino a dove è possibile coordinare aree di politica economica? Qual'è il livello ottimale per integrare la politica economica tra gruppi di Paesi? Quali cessioni di sovranità bisogna attuare per costruire un'unione politico-economica che funzioni?
Una nube scura di anti-europeismo si sta addensando sopra il continente; Al festival dell'economia bisognerà ribadire il senso dell'Europa unita, nonostante la crisi, anzi a maggior ragione per via della crisi...
Una nube scura di anti-europeismo si sta addensando sopra il continente; Al festival dell'economia bisognerà ribadire il senso dell'Europa unita, nonostante la crisi, anzi a maggior ragione per via della crisi...
Tempi moderni: taylorismo e fordismo
Verso fine '800 si andava sviluppando negli Stati Uniti il cosiddetto American System. Si iniziò a puntare, in un contesto di produzione di serie, sulle parti intercambiabili grazie alla manifattura di precisione: era cosi possibile la standardizzazione dei pezzi. Le operazioni di montaggio risultarono così semplificate e furono ridotti i tempi di produzione.
A tali cambiamenti si accompagnavano atteggiamenti critici nei confronti delle tradizionali organizzazione degli impianti. In questo clima di mutamenti venne favorita la ricerca di una metodologia scientifica da applicare all'organizzazione dei fattori di produzione.
F. W. Taylor, tra la fine del XIX e l'inizio del XX sec., sperimentò nell'acciaieria di cui era direttore nuovi metodi organizzativi...
A tali cambiamenti si accompagnavano atteggiamenti critici nei confronti delle tradizionali organizzazione degli impianti. In questo clima di mutamenti venne favorita la ricerca di una metodologia scientifica da applicare all'organizzazione dei fattori di produzione.
F. W. Taylor, tra la fine del XIX e l'inizio del XX sec., sperimentò nell'acciaieria di cui era direttore nuovi metodi organizzativi...
Quel sociologo di Charles Dickens!
Charles Dickens (1812-870) visse nel pieno delle trasformazioni economiche e sociali conseguenti al processo di industrializzazione che partì prpoprio dall'Inghilterra.
Tale fenomeno portò con sè dei gravi effetti collaterali: inquinamento, invivibilità delle zone industriali, durissime condizioni di lavoro...
Dickens si interrogò sui mutamenti della società e, con una nitidezza di vista che manca a molti sociologi odierni, li descrisse in maniera straordinaria.
Una delle sue metafore più calzanti è quella di Coketown, "Citta del Carbone", il cui nome rimanda alla materia base dell'industria dell'800. Era una città mostruosa, riconoscibile da lontano per i fumi neri e la cappa di smog che la sovrastavano. Gli edifici erano brutti, di mattoni anneriti dall'inquinamento. Un tale luogo aveva effetti drammatici sulle persone che ivi vivevano, e cemento e rassegnazione si mischiavano per generare la loro <forma mentis>.
Particolarmente importante è il cap. V della sua opera "Hard Times"...
Tale fenomeno portò con sè dei gravi effetti collaterali: inquinamento, invivibilità delle zone industriali, durissime condizioni di lavoro...
Dickens si interrogò sui mutamenti della società e, con una nitidezza di vista che manca a molti sociologi odierni, li descrisse in maniera straordinaria.
Una delle sue metafore più calzanti è quella di Coketown, "Citta del Carbone", il cui nome rimanda alla materia base dell'industria dell'800. Era una città mostruosa, riconoscibile da lontano per i fumi neri e la cappa di smog che la sovrastavano. Gli edifici erano brutti, di mattoni anneriti dall'inquinamento. Un tale luogo aveva effetti drammatici sulle persone che ivi vivevano, e cemento e rassegnazione si mischiavano per generare la loro <forma mentis>.
Particolarmente importante è il cap. V della sua opera "Hard Times"...
Cosa sta succedendo a Bologna?
A Bologna si è preparato un referendum consultivo che si terrà il 26 maggio. La questione dibattuta è sugli aiuti comunali alle scuole d'infanzia paritarie.
Alla luce di un'obiettiva analisi della situazione, risultano profondamente ideologiche le motivazioni dei promotori del referendum, che hanno incassato anche l'appogio di Rodotà (il candidato Presidente della Repubblica di Grillo). Per chiarire quanto stia accadendo è utile la spiegazione di Sebastiano Pantaleoni...
Alla luce di un'obiettiva analisi della situazione, risultano profondamente ideologiche le motivazioni dei promotori del referendum, che hanno incassato anche l'appogio di Rodotà (il candidato Presidente della Repubblica di Grillo). Per chiarire quanto stia accadendo è utile la spiegazione di Sebastiano Pantaleoni...
L'economia per l'uomo del Codice di Camaldoli
Nel luglio del 1943, durante l'evento bellico più tragico di tutti i tempi, un gruppo di uomini illuminati e lungimiranti si riunì al monastero di Camaldoli pensando alla futura ricostruzione.
Erano democratici, erano cristiani. Vi presero parte persone del calibro di Aldo Moro, Giorgio La Pira, Guido Gonella, Giulio Andreotti.
Immersi nella sacralità del luogo scrissero un documento che sarebbe risultato fondamentale per la futura democrazia cristiana: il Codice di Camaldoli.
Illuminante è la parte relativa all'economia.
Erano democratici, erano cristiani. Vi presero parte persone del calibro di Aldo Moro, Giorgio La Pira, Guido Gonella, Giulio Andreotti.
Immersi nella sacralità del luogo scrissero un documento che sarebbe risultato fondamentale per la futura democrazia cristiana: il Codice di Camaldoli.
Illuminante è la parte relativa all'economia.
Per il risorgimento economico delle terre redente
De Gasperi, il 22 dicembre 1921, tenne alla Camera un discorso sulla questione delle terre annesse all'Italia dopo la Grande Guerra.
"Rinunzierò allo svolgimento, permettendomi solo due brevissime osservazioni sopra le questioni finanziarie su cui è richiamata l'attenzione del Governo e che riguardano le nuove province. Non entro nel merito delle singole questioni, sperando e confidando che il Governo confermerà anche questa sera il suo buon volere di risolvere questi problemi che in parte ha risolto o tentato di risolvere...
"Rinunzierò allo svolgimento, permettendomi solo due brevissime osservazioni sopra le questioni finanziarie su cui è richiamata l'attenzione del Governo e che riguardano le nuove province. Non entro nel merito delle singole questioni, sperando e confidando che il Governo confermerà anche questa sera il suo buon volere di risolvere questi problemi che in parte ha risolto o tentato di risolvere...
Il <<padre-imprenditore>> continentale
La rivoluzione francese del 1789 e tutte le sue conseguenze segnarono non solo politicamente, ma anche psicologicamente gli europei. Spesso uomini d'affari e funzionari del XIX secolo rilevavano con molto turbamento le agitazioni del proletariato. Invece in Inghilterra, dove non si erano visti sconvolgimenti paragonabili a quelli del continente, la borghesia non aveva tale insicurezza, nonostante il movimento operaio d'oltremanica fosse particolarmente combattivo.
L'imprenditore inglese, di norma, non temeva per il mantenimento dell'ordine sociale. Era certamente consapevole delle difficoltà e delle possibilità di violenza derivanti dalla lotta tra le classi, ma confidava nel fatto che la legge avrebbe sempre avuto la meglio.
In Francia, ed in misura minore nel Belgio e nella zona tedesca, l'imprenditore temeva che gli scioperi, le manifestazioni e il fenomeno della disoccupazione potessero sfociare in una rivoluzione politica...
L'imprenditore inglese, di norma, non temeva per il mantenimento dell'ordine sociale. Era certamente consapevole delle difficoltà e delle possibilità di violenza derivanti dalla lotta tra le classi, ma confidava nel fatto che la legge avrebbe sempre avuto la meglio.
In Francia, ed in misura minore nel Belgio e nella zona tedesca, l'imprenditore temeva che gli scioperi, le manifestazioni e il fenomeno della disoccupazione potessero sfociare in una rivoluzione politica...
Il consumo dei poveri e la prosperità nel XVIII sec.
Il continente europeo vide il suo processo di industrializzazione frenato da limiti sociali e istituzionali che o non erano presenti, o erano presenti in maniera minore, in Inghilterra (il “benchmark” dei paesi in via di sviluppo). Infatti, sia il reddito sia la ricchezza erano distribuiti in modo più ineguale. A ciò si aggiungeva il fatto che le società continentali erano caratterizzate da profonde lacerazioni orizzontali, e così, poiché era di conseguenza disincentivato il consumo emulativo, i prodotti standardizzati si vedevano preclusa una fetta di mercato.
La sopravvivenza di alcune importanti industrie si trovava legata alla domanda di una modesta minoranza di ricchi, per esempio le corti, da Versailles a quelle più piccole, o l'alta borghesia.
Completamente diverso era il mercato in cui agiva la stragrande maggioranza dei consumatori che viveva ai limiti della sussistenza...
La sopravvivenza di alcune importanti industrie si trovava legata alla domanda di una modesta minoranza di ricchi, per esempio le corti, da Versailles a quelle più piccole, o l'alta borghesia.
Completamente diverso era il mercato in cui agiva la stragrande maggioranza dei consumatori che viveva ai limiti della sussistenza...
Come è avvenuta la transizione all'euro?
Già De Gasperi, uno dei padri dell'Europa, rifletteva sulla possibilità di moneta unica europea, vista come tappa di un cammino verso un'unificazione (ben più che economica) del continente. Tuttavia dalla scomparsa dello statista italiano alla unione monetaria passarono alcuni decenni.
Nel processo di transizione all'euro, possiamo evidenziare tre fasi salienti: la creazione del sistema monetario europeo (SME), il passaggio da questo all'Unione economica monetaria (UEM), e la conseguente introduzione effettiva della moneta unica.
Premessa: nel 1971 terminò il sistema dei tassi di cambio fissi. Gli Stati Uniti avevano infatti deciso di abolire il rapporto fisso fra il dollaro e il prezzo dell'oro sul quale, dalla II guerra mondiale a seguire, si era basata la stabilità monetaria...
Nel processo di transizione all'euro, possiamo evidenziare tre fasi salienti: la creazione del sistema monetario europeo (SME), il passaggio da questo all'Unione economica monetaria (UEM), e la conseguente introduzione effettiva della moneta unica.
Premessa: nel 1971 terminò il sistema dei tassi di cambio fissi. Gli Stati Uniti avevano infatti deciso di abolire il rapporto fisso fra il dollaro e il prezzo dell'oro sul quale, dalla II guerra mondiale a seguire, si era basata la stabilità monetaria...
"Se questo Congresso fosse anche solo un atto commemorativo e celebrativo, il dovere del governo nella persona del suo capo sarebbe di inchinarsi dinanzi ai morti e associarsi alla celebrazione del sacrificio dei vivi; ma questo non è un Congresso che guarda semplicemente al passato. È rivolto, come abbiamo sentito dagli oratori precedenti […], innanzitutto al presente e all'opera dell'avvenire. Ed ecco che il mio sostanziale dovere come capo del governo è di ringraziare gli oratori e voi che vi siete associati alle loro conclusioni per il rinnovamento dell'impegno che avete preso verso la patria italiana, verso la patria e verso il regime libero delle istituzioni democratiche. La patria in questo momento ha bisogno di solidarietà, ha bisogno di una nuova resistenza: la resistenza contro le forze disgregatrici; ha bisogno di ardimento operoso contro l'antilibertà. Ha detto bene il comandante Mauri: <<voi non vi siete battuti semplicemente per la cacciata dei tedeschi; voi vi siete battuti per creare un rinnovamento profondo nel Paese>> quello – da lui definito – il secondo Risorgimento: <<la libera comunità di italiani in una libera comunità delle nazioni>>. Con questo ha formulato il suo, il vostro, il nostro ideale."
Alcide De Gasperi (Congresso dei partigiani cristiani, Roma, 1950)
Buona festa della liberazione da storiaeconomica.com
Carità, giustizia e verità. L'insegnamento della <<Caritas in Veritate>>
Il senso della Caritas in Veritate, saldamente ancorato alla teologia, si sviluppa nel rapporto tra carità, verità e giustizia. La tesi sostenuta è che il legame tra la carità e la giustizia non può aversi se non è in veritate, nella verità.
È l'amore - << caritas >> - quella forza che muove l'uomo a impegnarsi con disinteresse e generosità per la pace e la giustizia. E questa forza, per il cristiano, proviene da Dio, “Amore eterno e Verità assoluta”(Caritas in Veritate, introduzione). L'anelito di una carità autentica, ovvero di una carità nella verità, è posto nel cuore e nella mente di ogni uomo da Dio.
Senza la verità, la carità è svuotata di senso e scade in un antipatico sentimentalismo; “l'amore diventa un guscio vuoto, da riempire arbitrariamente. È il fatale rischio dell'amore in una cultura senza verità. Esso è preda delle emozioni e delle opinioni contingenti dei soggetti, una parola abusata e distorta, fino a significare il contrario. La verità libera la carità dalle strettoie di un emotivismo che la priva di contenuti relazionali e sociali, e di un fideismo che la priva di respiro umano ed universale”(Caritas in Veritate, introduzione).
È l'amore - << caritas >> - quella forza che muove l'uomo a impegnarsi con disinteresse e generosità per la pace e la giustizia. E questa forza, per il cristiano, proviene da Dio, “Amore eterno e Verità assoluta”(Caritas in Veritate, introduzione). L'anelito di una carità autentica, ovvero di una carità nella verità, è posto nel cuore e nella mente di ogni uomo da Dio.
Senza la verità, la carità è svuotata di senso e scade in un antipatico sentimentalismo; “l'amore diventa un guscio vuoto, da riempire arbitrariamente. È il fatale rischio dell'amore in una cultura senza verità. Esso è preda delle emozioni e delle opinioni contingenti dei soggetti, una parola abusata e distorta, fino a significare il contrario. La verità libera la carità dalle strettoie di un emotivismo che la priva di contenuti relazionali e sociali, e di un fideismo che la priva di respiro umano ed universale”(Caritas in Veritate, introduzione).
Vita e opere di Karl Marx
Il 5 maggio 1818, in una città della Prussia, Treviri, nasce Karl Marx. Suo padre è un avvocato ebreo convertito alla religione protestante.
Marx non è affatto uno studente modello e, nella sua esperienza universitaria, cambia diverse sedi (Bonn, Berlino e Jena). È proprio negli anni dell'università che Karl subisce il fascino della sinistra hegeliana, in particolare di Ludwig Feuerbach e Bruno Bauer. Inizialmente aspira a lavorare come docente universitario di filosofia; tuttavia quando gli si presenta l'occasione di fare il giornalista accetta: a partire dal 1842 diviene direttore della Rehinische Zeitung. Dopo solo un anno la rivista liberale viene chiusa dalle autorità e Marx decide di emigrare in Francia.
A Parigi incontra quello che diverrà il suo inseparabile socio: Friedrich Engels. Per comprendere la teoria dell'alienazione di Marx sono importanti i quaderni di appunti scritti durante la sua permanenza in Francia. Saranno pubblicati postumi come Manoscritti economico-filosofici.
Marx non è affatto uno studente modello e, nella sua esperienza universitaria, cambia diverse sedi (Bonn, Berlino e Jena). È proprio negli anni dell'università che Karl subisce il fascino della sinistra hegeliana, in particolare di Ludwig Feuerbach e Bruno Bauer. Inizialmente aspira a lavorare come docente universitario di filosofia; tuttavia quando gli si presenta l'occasione di fare il giornalista accetta: a partire dal 1842 diviene direttore della Rehinische Zeitung. Dopo solo un anno la rivista liberale viene chiusa dalle autorità e Marx decide di emigrare in Francia.
A Parigi incontra quello che diverrà il suo inseparabile socio: Friedrich Engels. Per comprendere la teoria dell'alienazione di Marx sono importanti i quaderni di appunti scritti durante la sua permanenza in Francia. Saranno pubblicati postumi come Manoscritti economico-filosofici.
Usura: da San Tommaso alle leggi inglesi
Tra le questioni economiche più dibattute fra il XII e il XVI secolo, vi fu quella riguardante l'usura, affrontata sopratutto in un'ottica cristiana. Di tale tema si occupò anche il maggior filosofo e teologo dell'epoca tardo-medioevale: Tommaso d'Aquino. Egli insegnò nei maggiori centri culturali europei e, tra il 1265 e il 1273, scrisse la sua opera più celebre, la Summa Theologiae. Nel suo capolavoro, Tommaso attuò una originale sintesi tra insegnamento cristiano e filosofia aristotelica. Proprio Aristotele giudicava contro natura e da condannare ogni ricchezza derivante dal commercio, in particolare il commercio di denaro, ovvero il prestito ad interesse. Tommaso prese una posizione più moderata rispetto al maestro greco, ma anche diversamente da alcuni pesatori cristiani che, dando una certa interpretazione delle parole pronunciate da Gesù <<prestate senza sperare nulla>>, condannavano irrevocabilmente l'interesse. Tommaso infatti distinse vari casi di prestito a interesse, alcuni dei quali giustificati, altri da condannare.
L'articolo di Heuer (CERN), e l'importanza della ricerca
Il Cancelliere dello Scacchiere Gladstone, a metà del XIX secolo, fece visita a Michael Faraday nel suo laboratorio. Il celebre scienziato, noto sopratutto per i suoi studi sull'elettricità e sul magnetismo, si vide posta dal Ministro delle Finanze la classica domanda: “Interessante, ma qual è il suo uso pratico?”. La risposta fu molto intelligente: “Al momento non saprei, sir, ma è assai probabile che in futuro ci metterete una tassa sopra!”. Questo è l'aneddoto riportato da Rolf-Dieter Heuer, direttore del Cern di Ginevra, nel suo interessante articolo pubblicato sul Corriere della Sera. Il senso del racconto è quello di ricordarci il valore della ricerca che, seppur possa sembrare inconcludente agli inizi, nel lungo termine può condurre a risultati pratici straordinari. Nel corso della storia la lungimiranza delle persone come Faraday è stata un motore propulsivo eccezionale per il progresso.
Pyongyang: anche il baratro economico dietro la voce grossa
Dietro la retorica della Corea del Nord c'è il tentativo di compattare l'opinione pubblica interna attorno al regime, nascondendo e mistificando la tragica realtà: una politica interna piena di insidie, un paese che non conosce la parola progresso (morale e materiale), un'economia disastrata e una popolazione vittima dell'indigenza (i due terzi dei coreani soffre di stenti alimentari secondo l'ONU).
La Corea del Nord ha inoltre un pesante indebitamento, sopratutto nei confronti dei paesi dell'ex Unione Sovietica e alleati: stime sudcoreane parlano di 20miliardi di dollari a fronte di un PIL di 28 miliardi.
La Corea del Nord ha inoltre un pesante indebitamento, sopratutto nei confronti dei paesi dell'ex Unione Sovietica e alleati: stime sudcoreane parlano di 20miliardi di dollari a fronte di un PIL di 28 miliardi.
Il pensiero di Bergoglio sulle questioni dei nostri tempi
Il pensiero di Bergoglio quando era Cardinale su questioni sociali, crisi e politica.
Questione sociale
“A poco a poco ci abituiamo a sentire e a vedere, attraverso i mezzi di comunicazione, la cronaca nera della società contemporanea, presentata quasi con una gioia perversa, e ci abituiamo anche a toccarla e a sentirla intorno a noi e nella nostra carne. Il dramma è nella strada, nel quartiere, nella nostra casa, e perché no, nel nostro cuore...
Questione sociale
“A poco a poco ci abituiamo a sentire e a vedere, attraverso i mezzi di comunicazione, la cronaca nera della società contemporanea, presentata quasi con una gioia perversa, e ci abituiamo anche a toccarla e a sentirla intorno a noi e nella nostra carne. Il dramma è nella strada, nel quartiere, nella nostra casa, e perché no, nel nostro cuore...
De Gasperi tra riforme e guerra fredda
De Gasperi dovette guidare l'Italia in uno dei momenti più critici non solo per il paese, ma anche per il mondo intero. Il globo era ormai diviso in due blocchi a causa della guerra fredda. Nel 1948 alcuni paesi europei (Gran Bretagna, Francia, Belgio, Lussemburgo e Olanda) cercavano di dare vita ad un'alleanza difensiva, la cosiddetta Unione Occidentale. L'Italia era stata invitata ad aderire, ma De Gasperi declinò l'offerta, motivando il rifiuto con la mancanza di un'assemblea parlamentare che potesse prendere una tale decisione; la Costituente era infatti stata sciolta e si sarebbero dovute tenere nuove votazioni per eleggere il parlamento. Tuttavia nella scelta dello statista italiano pesarono anche altre motivazioni: le sinistre avrebbero potuto accusare l'Unione Occidentale di essere una sorta di “alleanza fascista”, poi c'erano forti posizioni neutraliste all'interno della DC stessa; infine conosceva il risentimento dell'opinione pubblica nei confronti dei paesi che erano considerati i principali responsabili delle durissime condizioni di pace inflitte all'Italia, ovvero Francia e Gran Bretagna. De Gasperi confidava di poter compensare la rinuncia all'adesione con un accordo bilaterale con gli USA...
Keynes: vita di un genio
Il 5 giugno del 1883 nasce a Cambridge John Maynard Keynes. La passione per lo studio è una caratteristica di famiglia: il padre è John Neville Keynes, esperto di logica ed economia politica; la madre è tra le prime donne laureatesi all'Università di Cambridge.
Il percorso educativo di Maynard è quello tipico della borghesia d'oltremanica: scuole secondarie a Eton, l'università al King's College di Cambridge (dove studia “matematica e lettere classiche”, un'interfacoltà).
Esperienza particolare è l'affiliazione alla società segreta degli “Apostoli”, il cui scopo è “la ricerca della verità”. Keynes, seguendo l'insegnamento dell' “apostolo” Geroge Edward Moore (1873-1958), fa suo l'atteggiamento di un ricerca interiore della verità e della coerenza personale. Così la cultura e la morale vittoriana divengono oggetto di forti critiche da parte di Maynrad.
Il percorso educativo di Maynard è quello tipico della borghesia d'oltremanica: scuole secondarie a Eton, l'università al King's College di Cambridge (dove studia “matematica e lettere classiche”, un'interfacoltà).
Esperienza particolare è l'affiliazione alla società segreta degli “Apostoli”, il cui scopo è “la ricerca della verità”. Keynes, seguendo l'insegnamento dell' “apostolo” Geroge Edward Moore (1873-1958), fa suo l'atteggiamento di un ricerca interiore della verità e della coerenza personale. Così la cultura e la morale vittoriana divengono oggetto di forti critiche da parte di Maynrad.
La politica espansiva della BOJ: pro e contro
La Bank of Japan ha di recente annunciato la sua nuova politica economica tesa a stimolare la crescita attraverso l'aumento di acquisti di titoli di Stato mensili, senza limiti sulla scadenza dei bond (più acquisti di altri strumenti finanziari come Etf e Reit). Un effetto positivo è certamente la depressione dello yen che favorisce in tal modo la fuoriuscita dalla deflazione che da 15 anni caratterizza l'economia giapponese.
Tuttavia il mondo dell'economia si è già diviso tra fautori e detrattori di tale politica in un paese in cui il rapporto tra debito pubblico e pil sfonda la quota 230%. Secondo alcuni questo atteggiamento potrebbe addirittura innescare una “guerra delle valute”...
Tuttavia il mondo dell'economia si è già diviso tra fautori e detrattori di tale politica in un paese in cui il rapporto tra debito pubblico e pil sfonda la quota 230%. Secondo alcuni questo atteggiamento potrebbe addirittura innescare una “guerra delle valute”...
Il principio sussidiarietà
La parola sussidiarietà deriva dal termine latino subsidium, che indicava la truppa di riserva pronta a dare il proprio sostegno in caso di necessità.
Una prima elaborata definizione del principio sussidiarietà la si trova nell'enciclica <<Quadragesimo anno>> del 1931: “Siccome è illecito togliere agli individui ciò che essi possono compiere con le forze e l'industria propria per affidarlo alla comunità, così è ingiusto rimettere a una maggiore e più alta società quello che dalle minori e inferiori comunità si può fare. Ed è questo insieme un grave danno e uno sconvolgimento del retto ordine della società; perché l'oggetto naturale di qualsiasi intervento della società stessa è quello di aiutare in maniera suppletiva le membra del corpo sociale, non già distruggerle e assorbirle”...
Una prima elaborata definizione del principio sussidiarietà la si trova nell'enciclica <<Quadragesimo anno>> del 1931: “Siccome è illecito togliere agli individui ciò che essi possono compiere con le forze e l'industria propria per affidarlo alla comunità, così è ingiusto rimettere a una maggiore e più alta società quello che dalle minori e inferiori comunità si può fare. Ed è questo insieme un grave danno e uno sconvolgimento del retto ordine della società; perché l'oggetto naturale di qualsiasi intervento della società stessa è quello di aiutare in maniera suppletiva le membra del corpo sociale, non già distruggerle e assorbirle”...
Antropologia culturale ed economia: il paesano inglese tra birrificio e lavoro
In Inghilterra, tra la fine del XVII e la metà del XVIII secolo, il prezzo del filato ebbe un incremento notevole. Questo effetto dipese dalle circostanze che si vennero a creare in seguito all'espansione della produzione tessile. Innanzitutto bisogna ricordare che in quel tempo l'industria era ancora a domicilio; in un sistema siffatto il lavoratore detiene i materiali dell'imprenditore, e li trasforma quando meglio crede, in casa sua senza alcuna forma di sorveglianza. Il tessitore o artigiano domestico era padrone del suo tempo, poteva cominciare e terminare il lavoro a sua totale discrezione. Questo sistema poteva esasperare una questione che si presenta in ogni tipo di organizzazione industriale: il conflitto tra datori di lavoro e lavoratori.
Inghilterra: il <<fattore libertà>> che favorì lo sviluppo della produzione tessile
Già nel XIII secolo le botteghe artigiane, in molte zone dell’Inghilterra, avevano perso la propria indipendenza. Si generò, come conseguenza dello sviluppo del mercato, una subalternità del produttore all’intermediario. Gli artigiani, infatti, si trovarono legati inevitabilmente al mercante che, oltre a procurare la materia prima, vendeva il prodotto finito sul mercato. Solo il mercante era in grado di rispondere a determinate esigenze: l’oscillazione della domanda, chiedendo modifiche per del prodotto per meglio intercettare il gusto dei consumatori, assumendo all’occorrenza più lavoratori, procurando la strumentazione adeguata ad aspiranti artigiani.
I mercanti capirono ben presto che le campagne erano un serbatoio di manodopera a buon mercato; pensiamo ai contadini che cercavano semplicemente di arrotondare lavorando nella stagione morta dell’agricoltura, senza essere per nulla pretenziosi.
I mercanti capirono ben presto che le campagne erano un serbatoio di manodopera a buon mercato; pensiamo ai contadini che cercavano semplicemente di arrotondare lavorando nella stagione morta dell’agricoltura, senza essere per nulla pretenziosi.
Giuseppe Toniolo, il santo dell'economia
Giuseppe Toniolo nasce a Treviso il 7 marzo 1845. Dopo gli studi medi presso un collegio veneziano, consegue la laurea in diritto all’Università di Padova, città dove comincia successivamente la sua carriera. Ivi infatti, dopo cinque anni come assistente, ottiene nel 1873 la libera docenza di Economia. Nel 1878 si sposa con Maria Schiratti dalla quale avrà 7 figli.
Molto sensibile ai temi sociali, si rende conto della necessità del coinvolgimento dei cattolici nelle questioni del Paese, e nel 1889 fonda l’Unione Cattolica per gli Studi Sociali e ne diviene presidente.
Molto sensibile ai temi sociali, si rende conto della necessità del coinvolgimento dei cattolici nelle questioni del Paese, e nel 1889 fonda l’Unione Cattolica per gli Studi Sociali e ne diviene presidente.
Storia del signoraggio bancario dal Medioevo alle banche centrali
Il signoraggio(1), che pure caratterizza i nostri moderni sistemi bancari, affonda le sue radici molto lontano, nell'Europa del Medioevo. Ogni popolano poteva infatti recarsi con un pezzo d'oro o con un metallo prezioso alla Zecca e farlo coniare, trasformandolo in moneta (a Firenze, per esempio, l'attività della Zecca iniziò probabilmente nella prima metà del XIII sec. quando, nel 1237, per la prima volta fu emesso il fiorino grosso d'argento).
Le immagini e le scritte impresse sul metallo, dette conio, erano un marchio di garanzia del “signore” sul titolo e sul peso di quella moneta, e quindi ne giustificavano il valore.
Le immagini e le scritte impresse sul metallo, dette conio, erano un marchio di garanzia del “signore” sul titolo e sul peso di quella moneta, e quindi ne giustificavano il valore.
Crisi e derivati: ecco cosa sono
Oggi, secondo indiscrezioni del Financial Times, la Bundesbank avrebbe aperto un'indagine sulla Detusche Bank per aver nascosto
perdite miliardarie sui derivati durante la crisi; ma cosa sono i derivati?
Ecco la definizione data nel <<Dizionario di economia e finanza>> a cura di P. Buro, F. Crespi e I. Tagliabue:...
perdite miliardarie sui derivati durante la crisi; ma cosa sono i derivati?
Ecco la definizione data nel <<Dizionario di economia e finanza>> a cura di P. Buro, F. Crespi e I. Tagliabue:...
RSI, ovvero Responsabilità Sociale d'Impresa
La responsabilità sociale d’impresa (in inglese CSR, ovvero Corporate Social Responsibility) è un concetto che apre all’etica all’interno della visione strategica delle imprese, attorno al quale si sta discutendo da svariati anni.
È il 1984 quando Robert Edward Freeman ne da la più nota interpretazione nel suo saggio “Strategic Management: a Stakeholder Approach”.
Secondo il filosofo statunitense ogni attività economica si trova a confrontarsi con degli stakeholder, che sono così da lui definiti: “A stakeholder in an organization is (by its definition) any group or individual who can affect or is affected by the achievement of the organization's objective”. In sostanza uno stakeholder è chi detiene degli interessi relativi ad un’attività economica, anche se indiretti.
È il 1984 quando Robert Edward Freeman ne da la più nota interpretazione nel suo saggio “Strategic Management: a Stakeholder Approach”.
Secondo il filosofo statunitense ogni attività economica si trova a confrontarsi con degli stakeholder, che sono così da lui definiti: “A stakeholder in an organization is (by its definition) any group or individual who can affect or is affected by the achievement of the organization's objective”. In sostanza uno stakeholder è chi detiene degli interessi relativi ad un’attività economica, anche se indiretti.
Il mercantilismo ha favorito l'industrializzazione?
Al processo di industrializzazione nato in Europa hanno concorso vari fattori, ed il mercantilismo, nonostante certi aspetti contraddittori, è uno di questi. Lo stato si arrogò il diritto d'iniziativa, modellando l'economia secondo i propri fini, e la teoria andava sviluppandosi in corso d'opera.
David S. Landes, professore di storia alla Harvad University, ha scritto che “[...] la dottrina mercantilista era informe, incoerente, giacché rifletteva la politica almeno nella stessa misura in cui la guidava; e ciascuno stato faceva con la propria economia quel che le circostanze richiedevano, il sapere (o l'ignoranza) suggerivano e i mezzi permettevano. In breve, il mercantilismo era un pragmatismo abbellito da principi.
David S. Landes, professore di storia alla Harvad University, ha scritto che “[...] la dottrina mercantilista era informe, incoerente, giacché rifletteva la politica almeno nella stessa misura in cui la guidava; e ciascuno stato faceva con la propria economia quel che le circostanze richiedevano, il sapere (o l'ignoranza) suggerivano e i mezzi permettevano. In breve, il mercantilismo era un pragmatismo abbellito da principi.
Gli imperatori romani tra laissez-faire e dirigismo
A causa dei limiti delle fonti vi sono teorie contrastanti in merito agli interventi degli imperatori in campo economico. Alcuni studiosi sostengono che in alcuni settori prevalesse la cultura del laissez-faire, mentre in altri fosse sviluppato il dirigismo. Gli imperatori certamente desideravano tenere il popolo romano in condizioni di vita lontane dal bisogno per assicurare una pace sociale; pensiamo ai servizi dell'annona a Roma.
In nome della tranquillità della società, il potere imperiale non si faceva remore nell'intervenire direttamente con provvedimenti di forte dirigismo: per garantire i rifornimenti ad Atene ed evitare la speculazione, l'imperatore Adriano emanò in Attica una regolamentazione specifica del commercio dell'olio di oliva.
In nome della tranquillità della società, il potere imperiale non si faceva remore nell'intervenire direttamente con provvedimenti di forte dirigismo: per garantire i rifornimenti ad Atene ed evitare la speculazione, l'imperatore Adriano emanò in Attica una regolamentazione specifica del commercio dell'olio di oliva.
Delucidazioni su BCE, SEBC ed Eurosistema
La BCE (Banca centrale europea) è un organo sovranazionale che ha come compito principale la stabilità dei prezzi. Tale organo è dotato di personalità giuridica ai sensi del diritto pubblico internazionale.
Alla BCE sono conferiti il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote nell'Eurozona, la gestione delle riserve valutarie ufficiali dei paesi che adottano l’euro, la politica di cambio con altri paesi e la promozione del buon funzionamento del sistema dei pagamenti...
Alla BCE sono conferiti il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote nell'Eurozona, la gestione delle riserve valutarie ufficiali dei paesi che adottano l’euro, la politica di cambio con altri paesi e la promozione del buon funzionamento del sistema dei pagamenti...
Spread Btp-Bund: ecco cos'è
Lo spread indica il differenziale tra il tasso di rendimento di un'obbligazione (in questo caso i Btp) e quello di un altro titolo, con caratteristiche analoghe, preso a riferimento (in questo caso i Bund).
I Bund sono usati come riferimento poichè la Germania, che li emette, è considerata il pese più affidabile dell'UE...
I Bund sono usati come riferimento poichè la Germania, che li emette, è considerata il pese più affidabile dell'UE...
L'economia di mercato nasce francescana
Ben prima di Adam Smith nacque la teoria e la pratica del libero mercato. Questo avvenne nel tempo del medioevo cristiano, in particolare con i francescani Pietro di Giovanni Olivi (1248-1298) e San Bernardino da Siena (1380-1444). È in quest’epoca infatti che furono teorizzati importantissimi concetti come valore soggettivo, circolazione della ricchezza, tesaurizzazione della ricchezza, interesse legittimo e illegittimo.
Gli scritti direttamente dedicati all’organizzazione del mercato cittadino del XIII secolo affondavano tuttavia le loro radici nei secoli precedenti negli insegnamenti dei Padri della Chiesa, quando la riflessione economica si svolgeva nel profondo del pensiero teologico. È infatti nell’eredità di Basilio di Cesarea (circa 330-379 a.C.) o Clemente Alessandrino (vissuto tra il II ed il III sec. a.C.), è negli Atti dei concili orientali che possiamo ritrovare le prime riflessioni su denaro, ricchezza, lavoro, povertà...
Gli scritti direttamente dedicati all’organizzazione del mercato cittadino del XIII secolo affondavano tuttavia le loro radici nei secoli precedenti negli insegnamenti dei Padri della Chiesa, quando la riflessione economica si svolgeva nel profondo del pensiero teologico. È infatti nell’eredità di Basilio di Cesarea (circa 330-379 a.C.) o Clemente Alessandrino (vissuto tra il II ed il III sec. a.C.), è negli Atti dei concili orientali che possiamo ritrovare le prime riflessioni su denaro, ricchezza, lavoro, povertà...