Charles Dickens (1812-870) visse nel pieno delle trasformazioni economiche e sociali conseguenti al processo di industrializzazione che partì prpoprio dall'Inghilterra.
Tale fenomeno portò con sè dei gravi effetti collaterali: inquinamento, invivibilità delle zone industriali, durissime condizioni di lavoro...
Dickens si interrogò sui mutamenti della società e, con una nitidezza di vista che manca a molti sociologi odierni, li descrisse in maniera straordinaria.
Una delle sue metafore più calzanti è quella di Coketown, "Citta del Carbone", il cui nome rimanda alla materia base dell'industria dell'800. Era una città mostruosa, riconoscibile da lontano per i fumi neri e la cappa di smog che la sovrastavano. Gli edifici erano brutti, di mattoni anneriti dall'inquinamento. Un tale luogo aveva effetti drammatici sulle persone che ivi vivevano, e cemento e rassegnazione si mischiavano per generare la loro <forma mentis>.
Particolarmente importante è il cap. V dell' opera "Hard Times".
Tale fenomeno portò con sè dei gravi effetti collaterali: inquinamento, invivibilità delle zone industriali, durissime condizioni di lavoro...
Dickens si interrogò sui mutamenti della società e, con una nitidezza di vista che manca a molti sociologi odierni, li descrisse in maniera straordinaria.
Una delle sue metafore più calzanti è quella di Coketown, "Citta del Carbone", il cui nome rimanda alla materia base dell'industria dell'800. Era una città mostruosa, riconoscibile da lontano per i fumi neri e la cappa di smog che la sovrastavano. Gli edifici erano brutti, di mattoni anneriti dall'inquinamento. Un tale luogo aveva effetti drammatici sulle persone che ivi vivevano, e cemento e rassegnazione si mischiavano per generare la loro <forma mentis>.
Particolarmente importante è il cap. V dell' opera "Hard Times".