In Inghilterra, tra la fine del XVII e la metà del XVIII secolo, il prezzo del filato ebbe un incremento notevole. Questo effetto dipese dalle circostanze che si vennero a creare in seguito all'espansione della produzione tessile. Innanzitutto bisogna ricordare che in quel tempo l'industria era ancora a domicilio; in un sistema siffatto il lavoratore detiene i materiali dell'imprenditore, e li trasforma quando meglio crede, in casa sua senza alcuna forma di sorveglianza. Il tessitore o artigiano domestico era padrone del suo tempo, poteva cominciare e terminare il lavoro a sua totale discrezione. Questo sistema poteva esasperare una questione che si presenta in ogni tipo di organizzazione industriale: il conflitto tra datori di lavoro e lavoratori.
I principali problemi per l'imprenditore comunque derivavano dal rapporto fra la manodopera necessaria per la filatura e la tessitura: per rifornire un telaio servivano almeno cinque ruote da filare. E, poiché nel territorio inglese settecentesco non vi era possibilità di ulteriore espansione geografica per l'industria tessile (le zone adatte erano state già attirate nel sistema), l'imprenditore non poteva più semplicemente penetrare con la sua attività in nuove aree dove il livello salariale era ancora vantaggioso. Questa situazione portò a una sensibile dispersione delle forze di lavoro che causò l'aumento dei prezzi; in primis gravavano i costi di trasporto, e il costo del trasporto della merce non dipendeva unicamente dalla distanza: quando bisognava oltrepassare barriere naturali i costi subivano un'impennata. Così l'imprenditore rischiava di trovarsi in balia del circolo vizioso dell'aumento dei costi, non vedendo altra alternativa che far crescere la produzione. Nel lungo termine poteva confidare nella disponibilità di nuova manodopera derivante dall'immigrazione, o nella scoperta di nuove tecnologie applicabili alla sua attività. Tuttavia nel breve termine doveva aumentare la produttività dei lavoratori già ingaggiati. Per realizzare tale proposito, l'imprenditore generalmente tentò di fare leva sull'unica e limitata risorsa che l'industria a domicilio gli conferiva nei confronti della manodopera: il controllo sui guadagni dei dipendenti. Tale risorsa era possibile poiché vigeva de facto una situazione di monopsonio (ad una moltitudine di venditori corrisponde un unico acquirente).
Spesso l'imprenditore aumentava i cottimi, pensando di stimolare il lavoratore alla solerzia. E puntualmente veniva smentito: la produzione addirittura diminuiva! L'economia, infatti, non è una tecnica costituita esclusivamente da leggi razionali, riconducibili alla logica matematica, che venendo catapultata nella prassi è in automatico efficace. L'economia ha un legame profondo con l'antropologia culturale. Il lavoratore a domicilio inglese ne è un'evidenza: egli aveva una propria idea di vita. Oltre un certo limite, prediligeva l'ozio al guadagno; e maggiore era il guadagno, prima raggiungeva quel limite. Il paesano viveva alla giornata, amava spendere le sue poche sostanze alla birreria locale e all'osteria, il sabato faceva baldoria con gli amici, dopo le festività tornava svogliatamente alle sue mansioni, lavoricchiava il mercoledì e lavorava come un dannato il giovedì e il venerdì per poi godersi il fine settimana. Il ragionamento dell'imprenditore (più uno ha possibilità di guadagno più è incentivato a lavorare), pur dotato di una sua logica, si scontrò con la realtà e ne uscì sconfitto. La manodopera è costituita da persone con idee e passioni, difetti e virtù, usi e costumi. Prima di arrivare a conclusioni affrettate in campo economico, è bene ricordarselo.
Spesso l'imprenditore aumentava i cottimi, pensando di stimolare il lavoratore alla solerzia. E puntualmente veniva smentito: la produzione addirittura diminuiva! L'economia, infatti, non è una tecnica costituita esclusivamente da leggi razionali, riconducibili alla logica matematica, che venendo catapultata nella prassi è in automatico efficace. L'economia ha un legame profondo con l'antropologia culturale. Il lavoratore a domicilio inglese ne è un'evidenza: egli aveva una propria idea di vita. Oltre un certo limite, prediligeva l'ozio al guadagno; e maggiore era il guadagno, prima raggiungeva quel limite. Il paesano viveva alla giornata, amava spendere le sue poche sostanze alla birreria locale e all'osteria, il sabato faceva baldoria con gli amici, dopo le festività tornava svogliatamente alle sue mansioni, lavoricchiava il mercoledì e lavorava come un dannato il giovedì e il venerdì per poi godersi il fine settimana. Il ragionamento dell'imprenditore (più uno ha possibilità di guadagno più è incentivato a lavorare), pur dotato di una sua logica, si scontrò con la realtà e ne uscì sconfitto. La manodopera è costituita da persone con idee e passioni, difetti e virtù, usi e costumi. Prima di arrivare a conclusioni affrettate in campo economico, è bene ricordarselo.