
Tale descrizione di un lunghissimo processo storico tende naturalmente ad essere semplificata, quindi è bene ricordare che non mancarono eccezioni e diversità.
In determinate zone, in modo particolare intorno a Leeds, venivano organizzati autonomamente opifici tessili ad opera di artigiani rurali, disposti ad unirsi per ottenere mezzi comuni superiori di quanto non sarebbero stati quelli individuali, e poi vendevano il prodotto nei mercati settimanali delle stoffe come pannaioli indipendenti. Ma questo modello frazionato d’impresa era caratteristico precipuamente dell’industria laniera. Per quanto riguarda la produzione dei pettinati, che richiedeva un capitale più elevato, la figura del mercante-imprenditore era più decisiva.
Fu la manifattura rurale, tra il XV e il XVI sec., a costituire il perno dell’espansione della produzione tessile. Secondo H. L. Gray, più del 50% dei tessuti di lana prodotti già nel 1400 provenivano dal contado. Tale tendenza non fu un fuoco di paglia, ma persistette nel tempo; nel XVIII sec. solo Norwich resisteva come centro urbano di rilevanza nella produzione laniera, ma anch’esso era in decadenza.
L’industria della lana fu stimolata, in parte, da condizioni favorevoli: l’Inghilterra era riccamente fornita di lana grezza, in particolare di quella lana a fibra lunga indispensabile per i tessuti pettinati. Bisogna ricordare inoltre la maggiore immunità del territorio inglese dalle distruzioni della guerra rispetto ai concorrenti continentali. Tuttavia forse il più importante fu il <<fattore libertà>> della manifattura rurale: libera dalle asfissianti restrizioni statali o corporativa, poteva sfruttare un ampio margine di indipendenza per adattare il prodotto alla domanda quando questa mutava. Poteva produrre tessuti a prezzi più vantaggiosi, probabilmente meno resistenti delle stoffe tradizionali, ma che erano più comodi e che avevano un maggiore numero di consumatori. Lo spirito d’iniziativa risultò spesso un fattore più incisivo che non altre considerazioni di natura materiale, soprattutto per quanto riguarda l’industria leggera. La manifattura laniera inglese, inoltre, fu avvantaggiata doppiamente da questa libertà poiché i suoi concorrenti continentali non la possedevano: nel XVII e agli albori del XVIII sec. sul continente europeo crebbero regolamentazioni deprimenti e controlli eccessivi.
Insomma il pensiero di Einaudi è riconfermato: la virtù creatrice della ricchezza materiale e dei beni spirituali è la stessa, la libertà.