Marshall nasce il 26 luglio 1842 nella capitale inglese, Londra, in una famiglia piccolo borghese (il padre era un impiegato della Banca d’Inghilterra). Studia alla Merchant Taylor School e poi ottiene una borsa di studio per il prestigioso istituto di Oxford, dove avrebbe dovuto condurre degli studi classici per una carriera ecclesiastica. Tuttavia Alfred si sente più portato per le materie scientifiche e grazie all’aiuto dello zio riesce a ribellarsi alle pressioni familiari e ad entrare presso la facoltà matematica di Cambridge. Ivi si dimostra studente capace e meritevole.
0 Comments
Il continente europeo vide il suo processo di industrializzazione frenato da limiti sociali e istituzionali che o non erano presenti, o erano presenti in maniera minore, in Inghilterra (il “benchmark” dei paesi in via di sviluppo). Infatti, sia il reddito sia la ricchezza erano distribuiti in modo più ineguale. A ciò si aggiungeva il fatto che le società continentali erano caratterizzate da profonde lacerazioni orizzontali, e così, poiché era di conseguenza disincentivato il consumo emulativo, i prodotti standardizzati si vedevano preclusa una fetta di mercato.
Tra le questioni economiche più dibattute fra il XII e il XVI secolo, vi fu quella riguardante l'usura, affrontata sopratutto in un'ottica cristiana. Di tale tema si occupò anche il maggior filosofo e teologo dell'epoca tardo-medioevale: Tommaso d'Aquino. Egli insegnò nei maggiori centri culturali europei e, tra il 1265 e il 1273, scrisse la sua opera più celebre, la Summa Theologiae. Nel suo capolavoro, Tommaso attuò una originale sintesi tra insegnamento cristiano e filosofia aristotelica.
In Inghilterra, tra la fine del XVII e la metà del XVIII secolo, il prezzo del filato ebbe un incremento notevole. Questo effetto dipese dalle circostanze che si vennero a creare in seguito all'espansione della produzione tessile. Innanzitutto bisogna ricordare che in quel tempo l'industria era ancora a domicilio; in un sistema siffatto il lavoratore detiene i materiali dell'imprenditore, e li trasforma quando meglio crede, in casa sua senza alcuna forma di sorveglianza. Il tessitore o artigiano domestico era padrone del suo tempo, poteva cominciare e terminare il lavoro a sua totale discrezione. Questo sistema poteva esasperare una questione che si presenta in ogni tipo di organizzazione industriale: il conflitto tra datori di lavoro e lavoratori.
Già nel XIII secolo le botteghe artigiane, in molte zone dell’Inghilterra, avevano perso la propria indipendenza. Si generò, come conseguenza dello sviluppo del mercato, una subalternità del produttore all’intermediario. Gli artigiani, infatti, si trovarono legati inevitabilmente al mercante che, oltre a procurare la materia prima, vendeva il prodotto finito sul mercato. Solo il mercante era in grado di rispondere a determinate esigenze: l’oscillazione della domanda, chiedendo modifiche per del prodotto per meglio intercettare il gusto dei consumatori, assumendo all’occorrenza più lavoratori, procurando la strumentazione adeguata ad aspiranti artigiani.
|
Archives
December 2015
Categories
All
|