Luigi Einaudi nacque a Carrù (provincia di Cuneo) nel 1874.
Nel 1902 divenne docente in scienza delle finanze presso l’Università di Torino. Importante fu anche la sua esperienza in campo giornalistico: fu collaboratore de La Stampa e del quotidiano milanese Corriere della Sera, nonché direttore della Riforma sociale e, successivamente, della Rivista di storia economica...
Nel 1902 divenne docente in scienza delle finanze presso l’Università di Torino. Importante fu anche la sua esperienza in campo giornalistico: fu collaboratore de La Stampa e del quotidiano milanese Corriere della Sera, nonché direttore della Riforma sociale e, successivamente, della Rivista di storia economica...
Molto interessante è la sua carriera nel mondo della politica e delle istituzioni economiche. Nel 1919 divenne senatore del regno. Fu un convinto antifascista e, dopo l’armistizio del ’43, andò a rifugiarsi nella Repubblica Elvetica.
Una volta terminata la seconda guerra mondiale e tornato in patria, Luigi Einaudi divenne membro della Consulta nazionale. Dal 1945 al 1948 ricoprì la carica di governatore della Banca d’Italia. Fu anche deputato presso l’Assemblea Costituente.
Successivamente, nel ’47, venne chiamato da De Gasperi al ministero del Bilancio, dove sostenne una linea antinflazionistica e di contenimento del deficit pubblico.
Nel 1948 fu eletto Presidente della Repubblica, carica che ricoprì sino al 1955. È ricordato per la sua estrema trasparenza nel rispettare le linee costituzionali.
Una volta terminato il suo incarico al Quirinale, tornò a dedicarsi all’attività parlamentare e giornalistica.
Sostenne le teorie liberali, l’equa pressione fiscale e una giusta redistribuzione della ricchezza. Combatté le aggregazioni di potere e i privilegi economici, viste come effetto del laissez-faire. Difese strenuamente il meccanismo concorrenziale e la libertà di mercato.
Morì a Roma nel 1961.
Tra le opere possiamo ricordare: Studi sugli effetti delle imposte (1902); Intorno al concetto di reddito imponibile (1912); La terra e l'imposta (1924); Principi di scienza delle finanze (1932, 4a ed. 1948); Il sistema tributario italiano (1935, 4a ed. 1939); Saggi sul risparmio e l'imposta (1941); Saggi bibliografici e storici intorno alle dottrine economiche (1953); Il buongoverno (1954); Lo scrittoio del presidente (1956).
Una volta terminata la seconda guerra mondiale e tornato in patria, Luigi Einaudi divenne membro della Consulta nazionale. Dal 1945 al 1948 ricoprì la carica di governatore della Banca d’Italia. Fu anche deputato presso l’Assemblea Costituente.
Successivamente, nel ’47, venne chiamato da De Gasperi al ministero del Bilancio, dove sostenne una linea antinflazionistica e di contenimento del deficit pubblico.
Nel 1948 fu eletto Presidente della Repubblica, carica che ricoprì sino al 1955. È ricordato per la sua estrema trasparenza nel rispettare le linee costituzionali.
Una volta terminato il suo incarico al Quirinale, tornò a dedicarsi all’attività parlamentare e giornalistica.
Sostenne le teorie liberali, l’equa pressione fiscale e una giusta redistribuzione della ricchezza. Combatté le aggregazioni di potere e i privilegi economici, viste come effetto del laissez-faire. Difese strenuamente il meccanismo concorrenziale e la libertà di mercato.
Morì a Roma nel 1961.
Tra le opere possiamo ricordare: Studi sugli effetti delle imposte (1902); Intorno al concetto di reddito imponibile (1912); La terra e l'imposta (1924); Principi di scienza delle finanze (1932, 4a ed. 1948); Il sistema tributario italiano (1935, 4a ed. 1939); Saggi sul risparmio e l'imposta (1941); Saggi bibliografici e storici intorno alle dottrine economiche (1953); Il buongoverno (1954); Lo scrittoio del presidente (1956).