La responsabilità sociale d’impresa (in inglese CSR, ovvero Corporate Social Responsibility) è un concetto che apre all’etica all’interno della visione strategica delle imprese, attorno al quale si sta discutendo da svariati anni.
È il 1984 quando Robert Edward Freeman ne da la più nota interpretazione nel suo saggio “Strategic Management: a Stakeholder Approach”. Secondo il filosofo statunitense ogni attività economica si trova a confrontarsi con degli stakeholder, che sono così da lui definiti: “A stakeholder in an organization is (by its definition) any group or individual who can affect or is affected by the achievement of the organization's objective”. In sostanza uno stakeholder è chi detiene degli interessi relativi ad un’attività economica, anche se indiretti. Un’impresa, per esempio, si trova ad operare all’interno di una società, confrontandosi quindi con le norme legislative, l’ambiente, le persone (dipendenti, consumatori, appartenenti alla comunità locale, membri di associazioni…) e tutto ciò che queste ultime rappresentano: usi, costumi, opinioni. Pensiamo ad una fabbrica che non si cura dell’ambiente: tale atteggiamento susciterebbe subito le proteste delle associazioni ambientaliste che sentono un loro interesse minacciato (la tutela dell’ambiente), causando contraccolpi alla fabbrica, in primis un danno d’immagine.
Stando alla definizione della Commissione europea, per RSI si può intendere la “responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società” (comunicazione del 21/10/2011).
Tuttavia l’essenza della questione “etica ed economia” è più profonda di quanto la suddetta asserzione lasci intendere. Un grande intellettuale che vide di più e più a fondo fu Giuseppe Toniolo; “Il suo ragionamento prende avvio dalla definizione di economia, intesa come scienza di mezzi utili. Ora, dal momento che utilità significa attitudine a conseguire un risultato, essa rimane del tutto priva di significato senza la conoscenza del fine. In tal modo viene a cadere ogni pretesa di neutralismo della scienza economica, al cui interno si assiste alla reintroduzione a pieno titolo dell'etica”.(1)
In definitiva un’attività economica pone inevitabilmente la questione dell’etica, non è possibile avviare un’impresa ed estraniarsi dalla realtà circostanziale che è costituita anche da “istanze etiche”.
Oggi ormai ogni grande impresa e multinazionale è dotata di un Codice Etico. Ma non solo; in virtù della RSI, le imprese danno vita alle più interessanti iniziative per “operare del bene”: per esempio creando asili gratuiti per i propri dipendenti. Il che ha delle ripercussioni strettamente economiche: se il dipendente ha meno preoccupazioni riguardanti la prole, è più sereno e può meglio lavorare ed essere maggiormente produttivo.
Talvolta le proposte risultano alquanto originali: si pensi alla Mattel Inc. che a Milano garantisce a tutti i suoi dipendenti dei massaggi!
G. Brigatti
(1) Giuseppe Toniolo, “Il pensiero e l’opera”, a cura di R. Molesti, cit., p. 145.
Stando alla definizione della Commissione europea, per RSI si può intendere la “responsabilità delle imprese per il loro impatto sulla società” (comunicazione del 21/10/2011).
Tuttavia l’essenza della questione “etica ed economia” è più profonda di quanto la suddetta asserzione lasci intendere. Un grande intellettuale che vide di più e più a fondo fu Giuseppe Toniolo; “Il suo ragionamento prende avvio dalla definizione di economia, intesa come scienza di mezzi utili. Ora, dal momento che utilità significa attitudine a conseguire un risultato, essa rimane del tutto priva di significato senza la conoscenza del fine. In tal modo viene a cadere ogni pretesa di neutralismo della scienza economica, al cui interno si assiste alla reintroduzione a pieno titolo dell'etica”.(1)
In definitiva un’attività economica pone inevitabilmente la questione dell’etica, non è possibile avviare un’impresa ed estraniarsi dalla realtà circostanziale che è costituita anche da “istanze etiche”.
Oggi ormai ogni grande impresa e multinazionale è dotata di un Codice Etico. Ma non solo; in virtù della RSI, le imprese danno vita alle più interessanti iniziative per “operare del bene”: per esempio creando asili gratuiti per i propri dipendenti. Il che ha delle ripercussioni strettamente economiche: se il dipendente ha meno preoccupazioni riguardanti la prole, è più sereno e può meglio lavorare ed essere maggiormente produttivo.
Talvolta le proposte risultano alquanto originali: si pensi alla Mattel Inc. che a Milano garantisce a tutti i suoi dipendenti dei massaggi!
G. Brigatti
(1) Giuseppe Toniolo, “Il pensiero e l’opera”, a cura di R. Molesti, cit., p. 145.