Le iniezioni di liquidità auspicate dalle associazioni di categoria e dai sindacati per far ripartire l'economia reale cominciano con il varo del decreto sui debiti della Pa. Questo provvedimento una tantum è stato possibile in seguito al via libera dell'UE che ha “promosso” l'Italia per il risanamento finanziario operato dal governo Monti.
L'amministrazione pubblica negli ultimi dieci anni ha accumulato debiti su debiti, e con il decreto odierno viene disciplinato il pagamento per il biennio 2013-2014 di circa 40 miliardi di euro.
Nel comunicato di Palazzo Chigi si legge: <<Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che dà immediatamente il via al pagamento dei debiti commerciali scaduti della pubblica amministrazione. Il peso ormai abnorme di tale arretrato è uno dei nodi principali che ostacolano la ripresa, con effetti diretti sulla liquidità delle imprese fornitrici della PA ed effetti moltiplicatori a catena sullo scaduto tra imprese private e sul loro indebitamento nei confronti del sistema bancario. Un volume di arretrati tale da compromettere anche il mantenimento dei livelli occupazionali e ostacolare l’investimento e la crescita delle aziende del Paese.>>
Tutto questo senza però mettere a rischio l'equilibrio dei conti; prosegue infatti il comunicato: <<Il tutto senza sforare il vincolo del 3% imposto dal Patto di stabilità e crescita che potrebbe mettere a rischio l’Italia di sanzioni europee, come richiesto dalle Risoluzioni adottate dalle due Camere il 2 aprile. Al decreto infatti si accompagna una serie di misure precauzionali per contenere la spesa entro il limite di 40 miliardi e non superare così il limite “precauzionale” del 2,9%. A tal fine è previsto che a settembre venga effettuato un monitoraggio mirato che, in caso di superamento del limite, consenta al Ministro dell’economia e delle finanze di adottare per tempo le necessarie misure per la rimodulazione delle spese.>>
Per leggere il comunicato integrale: http://www.governo.it/Governo/ConsiglioMinistri/dettaglio.asp?d=70732&pg=1%2C2486%2C4515%2C6822%2C8879%2C11253%2C13404%2C15474%2C17631%2C17687&pg_c=1
G. Brigatti
Nel comunicato di Palazzo Chigi si legge: <<Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che dà immediatamente il via al pagamento dei debiti commerciali scaduti della pubblica amministrazione. Il peso ormai abnorme di tale arretrato è uno dei nodi principali che ostacolano la ripresa, con effetti diretti sulla liquidità delle imprese fornitrici della PA ed effetti moltiplicatori a catena sullo scaduto tra imprese private e sul loro indebitamento nei confronti del sistema bancario. Un volume di arretrati tale da compromettere anche il mantenimento dei livelli occupazionali e ostacolare l’investimento e la crescita delle aziende del Paese.>>
Tutto questo senza però mettere a rischio l'equilibrio dei conti; prosegue infatti il comunicato: <<Il tutto senza sforare il vincolo del 3% imposto dal Patto di stabilità e crescita che potrebbe mettere a rischio l’Italia di sanzioni europee, come richiesto dalle Risoluzioni adottate dalle due Camere il 2 aprile. Al decreto infatti si accompagna una serie di misure precauzionali per contenere la spesa entro il limite di 40 miliardi e non superare così il limite “precauzionale” del 2,9%. A tal fine è previsto che a settembre venga effettuato un monitoraggio mirato che, in caso di superamento del limite, consenta al Ministro dell’economia e delle finanze di adottare per tempo le necessarie misure per la rimodulazione delle spese.>>
Per leggere il comunicato integrale: http://www.governo.it/Governo/ConsiglioMinistri/dettaglio.asp?d=70732&pg=1%2C2486%2C4515%2C6822%2C8879%2C11253%2C13404%2C15474%2C17631%2C17687&pg_c=1
G. Brigatti