Giuseppe Toniolo nasce a Treviso il 7 marzo 1845. Dopo gli studi medi presso un collegio veneziano, consegue la laurea in diritto all’Università di Padova, città dove comincia successivamente la sua carriera. Ivi infatti, dopo cinque anni come assistente, ottiene nel 1873 la libera docenza di Economia. Nel 1878 si sposa con Maria Schiratti dalla quale avrà 7 figli. L’anno successivo al suo matrimonio diviene professore di Economia politica a Pisa (vi insegnerà fino al 1917).
Molto sensibile ai temi sociali, si rende conto della necessità del coinvolgimento dei cattolici nelle questioni del Paese, e nel 1889 fonda l’Unione Cattolica per gli Studi Sociali e ne diviene presidente.
Successivamente al 1904, quando fu sciolta l’Opera dei Congressi, Pio X lo chiama a collaborare ad una nuova rifondazione dell’associazionismo laicale, secondo le forme indicate nell’Enciclica <<Il Fermo proposito>>. Nel 1906 viene così eletto presidente dell’Unione Popolare. L’anno seguente avvia le Settimane Sociali dei cattolici. Egli infatti trova nel cristianesimo le risposte alle questioni sociali, legge il Vangelo e le Sacre Scritture relazionandole continuamente coi i problemi e i disagi dei ceti popolari.
Toniolo muore il 7 ottobre del 1918. Il 29 aprile 2012, presso la Basilica di San Paolo fuori le mura, viene beatificato.
Del pensiero di Toniolo, l’Arcivescovo Angle Scola ha scritto: “Un filo rosso, che costituisce un richiamo di stringente attualità, si individua in tutta la sua opera: la necessità di allargare la ragione economica. L’homo oeconomicus è innanzitutto uomo: da qui la necessità di collocare l’analisi nell’orizzonte antropologico, quindi etico, domandato dalla stessa economia. L’economia, infatti, è una scienza delle azioni umane. Oggi si rischia di non vedere che la politica, l’economia, l’organizzazione sociale domandano, prima ancora che un’etica, un’antropologia. Non possono fare a meno di una concezione dell’uomo e della comunità sociale. L’etica, infatti, si dà solo dentro un’antropologia ed un’antropologia adeguata.
L’opera di Toniolo è anticipatrice di questa prospettiva integrale. Per Toniolo l’antropologia adeguata, universalmente valida, fiorisce dal tronco millenario della fede cattolica che per secoli ha alimentato il nostro popolo” (Il salvamento della società presente).
Successivamente al 1904, quando fu sciolta l’Opera dei Congressi, Pio X lo chiama a collaborare ad una nuova rifondazione dell’associazionismo laicale, secondo le forme indicate nell’Enciclica <<Il Fermo proposito>>. Nel 1906 viene così eletto presidente dell’Unione Popolare. L’anno seguente avvia le Settimane Sociali dei cattolici. Egli infatti trova nel cristianesimo le risposte alle questioni sociali, legge il Vangelo e le Sacre Scritture relazionandole continuamente coi i problemi e i disagi dei ceti popolari.
Toniolo muore il 7 ottobre del 1918. Il 29 aprile 2012, presso la Basilica di San Paolo fuori le mura, viene beatificato.
Del pensiero di Toniolo, l’Arcivescovo Angle Scola ha scritto: “Un filo rosso, che costituisce un richiamo di stringente attualità, si individua in tutta la sua opera: la necessità di allargare la ragione economica. L’homo oeconomicus è innanzitutto uomo: da qui la necessità di collocare l’analisi nell’orizzonte antropologico, quindi etico, domandato dalla stessa economia. L’economia, infatti, è una scienza delle azioni umane. Oggi si rischia di non vedere che la politica, l’economia, l’organizzazione sociale domandano, prima ancora che un’etica, un’antropologia. Non possono fare a meno di una concezione dell’uomo e della comunità sociale. L’etica, infatti, si dà solo dentro un’antropologia ed un’antropologia adeguata.
L’opera di Toniolo è anticipatrice di questa prospettiva integrale. Per Toniolo l’antropologia adeguata, universalmente valida, fiorisce dal tronco millenario della fede cattolica che per secoli ha alimentato il nostro popolo” (Il salvamento della società presente).